Il mio tetto è una vera centrale termoelettrica, ferma e silenziosa, non mangia, non beve, non fuma, non sporca, non è tossica, è riciclabile a fine vita. Che piacere dormirci sotto!
(...) Ma quello che conta fin da subito è l'intima soddisfazione di far la doccia con l'acqua calda del sole, e di usare energia elettrica prodotta sul proprio tetto. Quando un tiepido fiotto mi scorre a dosso penso alla bellezza di partecipare a un grande disegno umano e universale: grazie all'intelligenza collettiva e alla scienza ho intercettato un po' di energia del sole altrimenti dispersa, non ho bruciato combustibili fossili, non ho prodotto gas climalteranti, non ho pagato bollette rendendomi schiavo della borsa energetica e degli equilibri geopolitici. Un senso di rettitudine, di giustizia, di autonomia, di indipendenza, mi pervade positivamente, e visto che ci avviamo verso tempi di minore abbondanza, tutto ciò avrà anche un significativo valore strategico per il mantenimento di livelli dignitosi di benessere. E' la democrazia della generazione energetica distribuita.
Brano tratto da "Prepariamoci" di Luca Mercalli.
Qui sotto invece una fase della costruzione del tetto solare dei pupoli. Era il novembre 2009 e procedevano a pieno ritmo i lavori di ristrutturazione della casa del sole.